Parrocchia Santa Maria del Carmelo

Trieste - Gretta

Il GREST



GREST 2023

Terza settimana

E’ trascorsa l’ultima settimana di Grest e, a malincuore, dobbiamo dire che ci dispiace che sia finito: è stato proprio una bella esperienza, ricca di emozioni, avventure, amicizie, passeggiate, ecc. Racchiudere in poche righe tutto quello che abbiamo vissuto significa impoverire la realtà che, come dice sempre Papa Francesco, è più grande del nostro pensiero e delle nostre idee. Infatti il Grest è più di un centro estivo: è nel piccolo l’immagine di una vita dove si vive quello che normalmente non riusciamo per troppi impegni, scadenze, fretta, stanchezza e anche un po’ di superficialità. Qui abbiamo imparato ad apprezzare le cose piccole, gli incontri, i gesti che passano inosservati ma sono i più belli, le parole che si desiderano ascoltare, gli sguardi che si posano su ciò che ci circonda e che ci sembra tanto bello, ecc. Questo e altro è il Grest. “Tu per tutti” è stato il motto di quest’anno. Siamo riusciti a viverlo un po’? Non sappiamo, una cosa è certa: abbiamo capito che è più bello dare che ricevere, è più gratificante servire che essere serviti, ed è più arricchente perdere un po’ del nostro io che voler sempre imporre le nostre idee, i nostri progetti, ecc. Anche i ragazzi più piccoli hanno compreso che c’è un modo diverso di trascorrere le giornate estive, non incollati ai cellulari, ma condividendo quello che abbiamo di più caro: la nostra vita. Come ci ha ricordato tante volte il nostro parroco nella preghiera che facevamo al mattino, dentro ciascuno di noi c’è un tesoro prezioso che non si vede ma se abbiamo gli occhi come quelli di Gesù possiamo vederlo e tirarlo fuori. Solo così costruiremo un mondo dove sarà bello esserci e dove ciascuno di noi potrà dare quello che porta nel suo cuore. Arrivederci al prossimo anno. E grazie a tutti gli animatori, coordinatori, educatori che ci hanno fatto dono della loro vita.



I Giornalini del GREST:



Seconda settimana




Si è appena conclusa la seconda settimana di Grest e abbiamo tante belle notizie da darvi e belle esperienze da raccontare. Intanto dobbiamo dire che il nostro quartiere si è molto vivacizzato in questi giorni di Grest: del resto siamo in tanti che giocano, strillano, cantano, suonano, ballano, ecc. e tutto questo crea allegria e vivacità, anche se a qualcuno darà un po’ di fastidio, ma non lo facciamo….. apposta! Siamo giovani e pieni di vita, esuberanti e fantasiosi, ma sempre rispettosi. Inoltre abbiamo cominciato a conoscerci di più e ad apprezzare come tutti portano dentro di sé tante ricchezze e doni che vogliamo far fruttificare. Nei laboratori si stanno costruendo delle cose meravigliose, frutto di inventiva ma anche di maestria e manualità che davvero ci ha sorpreso. Senza dire quelli che si stanno cimentando nella musica, nel teatro, nel raccontare storielle e barzellette, ecc. Ma la cosa più bella è che sono nate delle belle amicizie che speriamo continueranno anche dopo il Grest. In tutto questo entra il discorso della cura e del servizio che ci siamo proposti in quest’anno e come vi abbiamo parlato la settimana scorso. Ma ci sono ancora tre ambiti nei quali si può esprimere la cura e il servizio. Eccoli:
Cura della comunità. Come ricordava S. Giovanni Bosco, vogliamo vivere il Grest per “crescere buoni cristiani e onesti cittadini”. Infatti se noi viviamo bene questo tempo di Grest, riusciremo a rendere più bella e vivibile la vita delle nostre comunità: scuola, parrocchia, rione, ecc. oltre che alla nostra famiglia. Non solo, ma avremo anche più amore e cura per il creato, che è la casa comune di tutti e che siamo chiamati a custodire e coltivare per il bene di tutta l’umanità. Infine, allargando lo sguardo, avremo cura della mondialità. Cioè capaci di fraternità e di pace, perché siamo una sola famiglia e ciò che ci unisce è di più e più forte di quello che ci divide.


Prima settimana


La prima gita del giovedì: camminata a Monte Grisa

a nostra avventura è partita e dopo una settimana di Grest, cominciamo a capire meglio quello che ci siamo proposti quest’anno e che si riassume nel titolo: Tu per tutti. Se prendersi cura è azione concreta e il servizio è da scegliere come stile quotidiano del vivere, tutti gli ambiti e i contesti della vita sono potenzialmente coinvolti, siano essi privati o pubblici. Anche durante il Grest sono tante le occasioni nelle quali prendersi cura dell’altro e mettersi al servizio dell’altro. Innanzitutto prendersi cura di sé: del proprio corpo, della propria mente, della propria storia, dei propri limiti e delle proprie risorse. E’ un lavoro costante di ascolto e di accoglienza, perché solo imparando a conoscersi autenticamente e a volersi bene, sappiamo metterci al servizio degli altri. Non solo, aver cura dell’altro che è vicino e amico, che è lontano e diverso, che è povero e sfiduciato, che sento minaccioso, che mi infastidisce o che mi ignora. E’ mettersi al servizio dei suoi bisogni, così come dei suoi sogni: perché prendersi cura è sanare le ferite, ma anche far fiorire possibilità. In questi giorni dopo aver fatto conoscenza dei nostri amici di squadra ed esserci cimentati nei giochi (sempre molto belli) e nei laboratori dove si costruiscono delle … meraviglie! (che vi mostreremo alla fine del Grest), abbiamo potuto imparare che davvero la vita è più bella quando diventiamo un “tu per tutti”.  



Si comincia
Lunedì 12 giugno parte il Grest. Tutto è pronto, l’entusiasmo è alle stelle, i ragazzi gasati (gli adulti un po’ meno!). Ma prima di raccontare quello che nel corso di queste settimane si farà, vogliamo spiegare brevemente il tema di quest’anno. E’ sì, perché ogni grest ruota attorno ad un argomento che si svilupperà attraverso i giochi, i laboratori, le gite, le amicizie e diventerà una proposta educativa, speriamo buona per i nostri ragazzi.

Che cosa fa di un uomo un uomo? “Bella domanda!”, si potrebbe rispondere. Ma è proprio sulla scorta di questa provocazione che negli ultimi anni sono stati elaborati i temi che hanno colorato e sostenuto i Grest dell’estate. Diventato innegabile il “cambiamento d’epoca” di cui Papa Francesco ci aveva detto nel 2015 al Convegno di Firenze dal titolo “In Gesù Cristo, un nuovo umanesimo” e nel tempo della pandemia che ha sollevato grandi aspettative di cambiamento (speriamo sempre meno disattese!), l’azione educativa e pastorale di queste ultime estati, è stata quella di tornare a restituire alle giovani generazioni (e anche al mondo adulto!) la consapevolezza e l’esperienza di alcune fondamentali dimensioni umane.
Nell’estate 2021, abbiamo riscoperto il valore del gioco come essenziale opportunità formativa: per attivare talenti e fantasia, per sperimentare la forza del singolo e dell’insieme, nelle vittorie così come nelle sconfitte. E, giocando e divertendoci per rendere nuovamente strade e piazze dei luoghi di incontro più che di semplice passaggio, abbiamo davvero gridato “Hurrà – Giocheranno sulle sue piazze”!
Nell’estate 2022, abbiamo intrapreso un lavoro di profonda alfabetizzazione delle emozioni, imparando ad ascoltarle e a nominarle, riconoscerle negli altri, comunicarle in modo consapevole e metterle a servizio delle relazioni e della costruzione della comunità e del mondo. L’orecchio era teso per cogliere il “Batticuore” di chi sa sperimentare la “gioia piena alla tua presenza”!
In questa estate 2023, desideriamo metterci in viaggio con tutto noi stessi, per imparare ad essere sempre di più bambini, preadolescenti, adolescenti, giovani e adulti capaci di cura e di servizio. Ci prenderà per mano un maestro d’eccezione, il Buon Samaritano di quella famosa parabola con la quale Gesù ci consegna le coordinate per poter ereditare la vita eterna ovvero una vita non sprecata. Memori degli scorsi anni, continuiamo a giocare e ad ascoltare i vissuti emotivi, nostri e altrui, intraprendendo la nostra strada “da Gerusalemme a Gerico”. Detto in altre parole: avventuriamoci nella sperimentazione dell’“I CARE” che don Lorenzo Milani insegnava ai ragazzi di Barbiana, con coraggio e fiducia: se tutto riguarda tutti e ciascuno, allora potremo costruire un mondo più umano ed esperienze di comunità nelle quali ci si prende cura, gratuitamente, gli uni degli altri. E allora, che questa estate ci alleni ad essere TuxTutti e ad interrogarci costantemente su chi sia nostro prossimo!!

TUXTUTTI

e chi è mio prossimo?

Il GREST di quest'anno si apre con una domanda ma la risposta è già pronta nel titolo, all'insegna della cura e del servizio ... e intanto alcuni animatori sono andati a Bergamo alla presentazione ufficiale del GREST 2023 ...


“Su e giù per i ponti di Venezia” 
(Sabato 1 ottobre 2022 - cronaca)


Dopo lunghe, intense e tartassanti imprese all’insegna del lavoro, è giunto il momento di concedersi un momento di otium per gli ormai stanchi animatori del Grest. E perché non passarlo all’insegna della cultura visitando una delle città più belle d’Italia? Ebbene sì, prendendo puntualmente un treno, guidati dal sommo doge P. Angelo, i migliori educatori di Trieste si sono recati a Venezia!  
   


Dunque inizia una visita breve e concentrata di tutte le bellezze della città. Si comincia dal giardino mistico del Convento dei Frati Carmelitani Scalzi, che unisce lo spirituale al bucolico, per poi passare alla Chiesa di Santa Maria di Nazareth, ornata da nobili menti veneziane e non solo. Si procede poi in un lungo itinerario attraverso bellezze come il ponte di Rialto, famoso per la spettacolare vista del Canal Grande, o la Basilica di San Marco, così trita di storia occidentale ed orientale, tutto questo per poi ricominciare dai propri passi sul ponte degli Scalzi, per poter ammirare, da un prospettiva diversa, la bellezza che per prima gli animatori avevano visitato, la chiesa di Santa Maria di Nazareth.  

È stata senza dubbio un’esperienza intrisa di cultura e aneddoti raccontati dall’illustre cicerone Padre Ermanno, priore degli “Scalzi” di Venezia, che è stato senza dubbio migliore di moltissime guide a pagamento.  (mf - animatore del Grest)

GREST 2022


BATTICUORE

Gioia piena alla tua presenza




ESPERIENZA FORTEMENTE ECCLESIALE

Siamo arrivati alla terza e ultima settimana del nostro Grest, e diciamo la verità, ci dispiace che sia finito. Nonostante il grande caldo che ci ha fatto letteralmente boccheggiare, desiderando di buttarci in mare per un po’ di refrigerio, è stata una bella avventura. Prima di raccontare quanto vissuto in questi giorni vorrei partire da una domanda: Quali attenzioni abbiamo messo in campo perché davvero l’esperienza estiva del Grest sia per tutti e non solo per chi vi partecipa? Quali sensibilità abbiamo maturato e messo in gioco? Noi siamo convinti che il Grest si qualifica come esperienza autenticamente ecclesiale e fortemente educativa, perché esprime la disponibilità di una comunità ad accompagnare tutti nel cammino della quotidianità. Come comunità cristiana qui ci giochiamo in modo determinante …. perché ne va della nostra identità e della fedeltà al Vangelo. Infatti la comunità cristiana accompagna, nel farsi vicino con discrezione alla realtà di ciascuno, nel porsi in ascolto senza pregiudizi della storia di tutti, nello stare con umiltà a fianco di ognuno e nell’indicare con gioia un orizzonte buono e promettente di vita piena: Gesù. Ogni mattina, prima di iniziare tutto ci mettevamo in ascolto del Maestro con una pagina del Vangelo: era quella che ci orientava per la giornata e siamo certi che un seme è stato gettato. 



Gli avvenimenti principali che hanno caratterizzato la nostra settimana sono tutti all’insegna dell’allegria e dell’amicizia. Infatti sono nate nuove amicizie, si sono rafforzati i rapporti tra coloro che già si conoscevano ma che la fretta della vita quotidiana non sempre ci permetteva di vivere con più profondità, si sono fatti progetti per il futuro, soprattutto come vivere meglio il tempo libero, lo sport, la scuola, ecc. Insomma sono stati giorni ricchi di emozioni e di progetti.




A Muggia in traghetto e alla Grotta Vergine del Parco tematico della Grande guerra a Monfalcone
Il momento più atteso è stata la gita a Lignano, una tappa obbligata nel nostro Grest: tutti al mare all’insegna del divertimento e della libertà. Qui ci siamo scatenati perché la spiaggia di sabbia ci ha permesso quello che a Trieste non si può fare. Cosa è il mare senza la spiaggia di sabbia? E sulla sabbia si possono fare tante cose, anche scrivere parole d’amore che poi le onde portano via, ma non cancellare dal nostro cuore.  

Lignano - Messa sotto gli alberi
Infine la serata finale ha visto i genitori con i loro figli insieme passare in mezzo agli stand e vedere i lavori fatti, le costruzioni eseguite, e perché no, mangiare uno stuzzichino, bere una bibita fresca, raccontare le nostre avventure, e darci appuntamento al giorno 7 settembre quando in una giornata insieme si rivivranno le emozioni dell’estate. Allora, arrivederci al 7 settembre e grazie a tutti coloro che in un modo o nell’altro hanno collaborato al Grest.  

 ... tipicamente Grest: i balli alla festa finale!


collegamento: il terzo numero del giornalino del GREST 
UNA COMUNITÀ CON NOTE DIVERSE MA DELLA STESSA MUSICA


Il Grest è un’esperienza buona perché capace di aprirsi a tutti. Senza la pretesa o la presunzione di giudicare nessuno e di classificare le attività pastorali delle nostre parrocchie, ci possiamo domandare: quale altra iniziativa coinvolge così tanto e così tante persone? Al Grest sono presenti piccoli e grandi, intervengono persone adulte con una certa esperienza e volontari animati da buona volontà; ci sono ragazzi che vivono il cammino di iniziazione cristiana ma anche molti altri ragazzi che non fanno parte di gruppi parrocchiali in modo stabile; ci sono famiglie della comunità ma si possono incontrare anche tante altre famiglie che non vivono il cammino comunitario; adolescenti che vivono la parrocchia e altri che non abitano solitamente questo luogo…. Ecco: in questo contesto si è snodata la seconda settimana del nostro Grest, ricca di avvenimenti e di iniziative sempre più coinvolgenti. Ma non possiamo qui non ricordare quello che per noi è stato il fatto più importante: la visita del nostro vescovo Giampaolo. E’ arrivato puntuale alle ore 9.00 di martedì accolto da una musica molto solenne e coinvolgente e dopo il saluto del nostro parroco, ha rivolto alcune brevi parole ai ragazzi che si trovavano sotto il palco. Partendo dal tema di quest’anno “batticuore” ha chiesto: “Per chi batte il vostro cuore?” E, meraviglia delle meraviglie, in coro hanno risposto: “Per Gesù”!! Sara stata una risposta sincera o suggerita? Noi accogliamo il loro desiderio che davvero il cuore batta per Gesù. E il Vescovo, tornando a casa, ha detto: “C’è ancora speranza per Trieste”.
Poi abbiamo avuto altri momenti significativi: una giornata vissuta insieme ai ragazzi dell’Oratorio di Montuzza e la passeggiata a Monrupino, in mezzo ai boschi e alle zanzare. Naturalmente sono proseguiti i laboratori e soprattutto i giochi, a cui si sono aggiunti gli scacchi e il rugby: tante specialità che hanno visto coinvolti un po’ tutti i ragazzi. E che dire degli animatori: sembra che si divertano più loro che i bambini, ma tutto sommato sono proprio bravi, pieni di vita e energia, soprattutto di iniziative per trascorrere ore serene e in allegria. Con gli animatori ci sono alcuni adulti senza i quali non ci sarebbe il Grest. Non vogliamo dire i loro nomi, ma solo dire che sono proprio in gamba. Ne citiamo una sola: Nonnalu, nella sua veneranda età è ancora piena di energie, idee, consigli, premure, e capacità di insegnarci a cucire: propria una vera nonna. Grazie nonnalu!


collegamento: il secondo numero del giornalino del GREST 

L’ EMOZIONE DI ESSERE UNA COMUNITÀ 
Abbiamo appena concluso la prima settimana di Grest: che emozione! Raccontare qui quello che in questi primi giorni abbiamo vissuto è un po’ impoverire quel mondo di emozioni che insieme abbiamo sperimentato. I ragazzi, gli animatori e i vari coordinatori avrebbero tutti da raccontare qualcosa di bello ed entusiasmante perché poter condividere questa esperienza non solo riempie di gioia ma da il senso di una comunità che vive e sente come proprio l’impegno di educare le nuove generazioni secondo quello che ci ha trasmesso il Signore e la sua chiesa. Infatti una cosa è certa: in quest’opera non possiamo contare su un “io” generoso, presente e magari anche super competente ma solo, prete o laico che sia. Dobbiamo e possiamo contare su un “noi” ecclesiale. Solo una comunità può essere e fare il Grest. Per questo l’azione pastorale estiva della comunità cristiana dice la sua bontà quando riesce a vivere e a far vivere una ministerialità che è propria di ciascuno ed è vera se di tutti. Al Grest tutti siamo protagonisti per un particolare servizio. Quindi non basta solo il prete, solo il giovane, solo il genitore disponibile, solo l’educatore competente, solo l’adolescente gasato, ma tutti insieme possiamo e dobbiamo essere le note diverse della stessa musica. Allora i primi giorni del Grest sono trascorsi nel conoscersi (i ragazzi provengono da varie parti della città, non solo della nostra parrocchia), nel tessere le prime amicizie, nel conoscere la propria squadra, i propri animatori, ecc. Nel frattempo si sono avviate le prime attività: prima di tutto i vari giochi, poi i laboratori (c’è un laboratorio di taglio e cucito e le nostre ragazze stanno preparando dei vestiti (!) che possono essere esposti in una boutique!), ma anche i servizi come lavare i piatti, raccogliere le immondizie, pulire i tavoli, e così via. E poi tanta musica e danze, tanta allegria e voglia di vivere, dopo due anni di pandemia che ci ha un po’ tenuti segregati e soprattutto sospettosi verso gli altri. Allora vi diamo appuntamento alla seconda settimana, ancora più ricca e piena di sorprese.
di p. Angelo


collegamento: il primo numero del giornalino del GREST 

Lunedì 13 giugno inizia la grande avventura del GREST: 120 ragazzi con 35 animatori si troveranno per tre settimane a vivere una forte esperienza educativa fatta di gioco, divertimento, laboratori, gite, gare, canto, danza, preghiera. Per coloro che conoscono poco questa proposta che la parrocchia ogni anno propone, vogliamo dire in poche parole di che si tratta, parlando del tema di quest’anno: “Batticuore! Gioia piena alla tua presenza”.

E’ un GREST che mette al centro le emozioni. E così prosegue il percorso di attenzione alla vita concreta dei ragazzi che abbiamo iniziato l’anno scorso con Hurrà.

Perché le emozioni? Perché siamo vivi. Sentiamo il caldo, il freddo, sentiamo l’amicizia e il rifiuto; sentiamo la malinconia e la gioia; sentiamo l’entusiasmo e la soddisfazione: sappiamo di essere vivi perché sentiamo. Siamo un corpo vivo perché reagisce e perché agisce.


Perché le emozioni? Perché la vita non è solo dentro di noi. Ma è tutta intorno a noi e noi ne siamo parte. Le emozioni ci ricordano che siamo tutti interconnessi. Non solo tra esseri umani ma con la natura, con gli animali. Siamo esseri viventi che abitano una casa comune. E allora scopriamo le nostre emozioni e con queste abitiamo il mondo. 

Perché le emozioni? Perché richiedono interpretazione. Non basta sentire, serve anche capire, serve anche orientare le nostre energie verso il bene. Perché orientando verso il bene la nostra vita diventiamo persone libere. 

Perché le emozioni? Perché la presenza di Dio scalda il cuore e rinnova la vita di chi si affida a lui. Per questo diciamo: gioia piena alla tua presenza! E’ gioia piena, non è emozione qualunque ma emozione più completa, la gioia più grande. Non è soltanto una gioia diversa ma è la più grande gioia possibile. Così è la fede. Non serviranno parole o spiegazioni, non sarà necessario organizzare eventi speciali, basterà il sorriso sui nostri volti e vivere intensamente quanto insieme faremo perché la nostra parrocchia diventi la casa delle emozioni! 



Bergamo - delegazione di animatori della nostra parrocchia alla PRESENTAZIONE DEL GREST: un viaggio alla scoperta delle emozioni.



GREST 2021

Hurrà! 

Giocheranno sulle sue piazze!


Giocare è ... bello!


Con questo titolo vogliamo racchiudere il senso del nostro Grest che dopo aver vissuto la sua terza settimana, chiude i battenti ma non il ricordo di quello che abbiamo vissuto in queste intense e calde giornate (proprio tanto calde!). Il tema, come avete potuto leggere da queste pagine, è stato il gioco, ma non il gioco …. riempitivo di tempi dove non si sa cosa fare, noi abbiamo voluto dare al gioco tutto il suo valore, come abbiamo scritto nelle volte precedenti, cioè: aiuta a relazionarsi, ad uscire dal nostro egocentrismo, costruisce ponti, riconosce ruoli e regole, ecc. ecc. Ma soprattutto il gioco fa divertire, cioè, come dice la parola, fa cambiare direzione dall’io al tu: questo è quello che conta. Ora che archiviamo l’edizione 2021, non ci resta che ringraziare tutti coloro che ci hanno permesso di vivere questi giorni in allegria. Prima di tutto il Signore che ci ha protetti e sostenuti; poi gli animatori, grandi e piccoli, anziani e giovani, che con la loro dedizione hanno condotto a buon fine il Grest. Ma soprattutto un grazie a tutti i bambini e ragazzi che hanno partecipato con allegria e entusiamo alle varie proposte e iniziative. Sempre pronti non si sono mai lamentati e hanno accolto quanto gli animatori proponevano. Nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia (qualche volta ci dimenticavamo!), le giornate sono volate via e si arrivava alla sera desiderosi soltanto di ritornare il giorno dopo. 
Il Grest è un’attività della parrocchia finalizzata a far comprendere che c’è un modo diverso di vivere il tempo libero. Ma la parrocchia è altro: una comunità di discepoli del Signore che attraverso i sacramenti, le celebrazioni, la catechesi, la carità, testimoniano nel mondo che è bello essere cristiani e vale la pena conoscere il Signore perché tutto prende una nuova luce e un valore diverso, compreso il divertimento. Infatti noi cristiani non ci vergogniamo di divertici, ma vogliamo divertirci in un modo diverso che esprima il nostro essere diventati creature nuove. Il Grest è un tassello di un grande mosaico. Siamo riusciti nell’intento? Siamo troppo ottimisti e idealisti? Noi sappiamo solo che al termine di questa edizione del Grest possiamo dire: nonostante la fatica, il caldo, le restrizioni, valeva la pena farlo e i nostri ragazzi si sono tanto divertiti. 


Al prossimo anno... ma forse anche prima; una giornata speciale, infatti, ci sta già aspettando e la vivremo insieme martedì 14 settembre dalle ore 9.00 alle ore 16.00 in parrocchia. La GDG sarà una giornata di Grest per cominciare "alla grande" l'anno scolastico. Vi aspettiamo tutti: bambini, ragazzi ed animatori. 


Giocare è una cosa utile!


Un’altra settimana di Grest: quante avventure da raccontare ma per chi non le ha vissute possono risultare poco significative, invece per i nostri ragazzi sono state vere esperienze di vita. Incominciamo dall’attività che occupa più tempo: il gioco. Sembra quasi scontato che i ragazzi giochino e trascorrano la maggior parte del loro tempo o dietro ad un pallone o con giochi più … complessi. Invece no: quello che potrebbe esser un riempitivo, per i ragazzi del Grest è una vera scuola di vita: infatti il gioco è esperienza essenziale di vita. Il gioco favorisce il superamento dell’egocentrismo. Nel giocare non si è mai da soli e il gioco favorisce la capacità propria dell’uomo di mettersi dal punto di vista dell’altro, di comprenderlo e di trovare un luogo di dialogo e di confronto. Il gioco in tutte le sue forme può educare all’essenziale, al dialogo, allo scambio, all’accoglienza del diverso e provoca nel ragazzo che gioca un cambiamento perché lo pone in relazione con l’altro diverso da sé. E nel Grest quante opportunità sono offerte per crescere e maturare anche giocando insieme. In questa settimana abbiamo fatto anche tanto altro. 


Per esempio: un gruppo è andato in alcune piazze di Trieste e ha intervistato alcune persone facendosi raccontare come erano le loro vacanze una volta; altri gruppi si sono impegnati nei laboratori per creare oggetti che verranno donati ai genitori al termine del Grest; i più grandi stanno preparando una rappresentazione teatrale; altri ancora si sono cimentati in uno sport chiamato aikido. Naturalmente non è mancato un tuffo nel mare: tutti i giorni a turno i gruppi dei ragazzi sono andati … al bagno! (come si dice qui a Trieste). Come vedete il Grest è ricco di iniziative. Ah dimenticavo, c’è anche un gruppo redazionale che prepara ogni settimana un giornalino nel quale si descrivono le più belle avventure, corredate da foto, brevi interviste, flash, insomma è una istantanea su questi nostri giorni vissuti insieme e che, nonostante il grande caldo, non vorremmo finissero mai!

Giocare è una cosa seria!


La nostra avventura è iniziata lunedì scorso con la bora che ci ha semidistrutto i nostri gazebo, ma, grazie ai nostri volontari, subito riparati. Stiamo parlando di che cosa? Del Grest 2021 che quest’anno ha un tema che sprizza felicità: Hurrà! Sì, perché dopo mesi di chiusure, semichiusure, dad, distanziamento, coprifuoco, mascherine, tamponi, vaccini… finalmente un po’ di libertà e tanta voglia di vivere a pieni polmoni (ma sempre con la testa sulle spalle!). Il tema non poteva che essere il gioco visto che la pandemia ci aveva un po’ costretti all’astinenza. Ora è il momento davvero di riscoprire quanto è bello giocare e come fa bene giocare. Infatti i nostri animatori nei mesi precedenti si sono impegnati non solo nel trovare e inventare vari giochi, ma nel capire l’importanza del gioco e le sue conseguenza educative. Vogliamo qui richiamarne alcune. Il gioco è senza età e senza tempo. L’esperienza del gioco è qualcosa di unico che ci permette sia da bambini che da adulti, di ritagliarci del tempo. Nella sua semplicità, ma non banalità, ci offre di vivere un’occasione formativa essenziale che tocca anche le corde della spiritualità e della stessa fede. Infatti giocare permette all’uomo di riconoscersi come tale, cioè di essere e vivere in relazione sempre con gli altri e questo ci permette di conoscerci e di conoscere sempre meglio l’altro. Per chi concepisce il gioco come una cosa da bambini, non ha ancora capito che invece è una cosa seria perché ci fa maturare come persone e ci fa apprezzare sempre di più i doni nostri e degli altri. Noi diventiamo sempre più uomini e donne se non in relazione ad altri e il gioco è una straordinaria possibilità. In questa prima settimana ci siamo messi tutti all’opera per costruire relazioni vere e improntate all’amicizia. 

Tra un laboratorio e l’altro, in un gioco e nelle passeggiate, in mare o in bicicletta, abbiamo sperimentato che è bello stare insieme, nonostante le fatiche che il convivere comporta. E noi vogliamo giocarci tutto e spenderci per qualcosa di bello. Alla prossima settimana…..



Finalmente si parte!
 

Lunedì 14 giugno l’edizione 2021 del Grest apre i battenti ai 90 ragazzi, ai 35 animatori e 10 adulti. Nonostante permangano ancora delle restrizioni anti-covid che limitano alcune iniziative e progetti, tutto è pronto per vivere un’avventura che è sempre coinvolgente ed entusiasmante, soprattutto per i nostri ragazzi. I locali della parrocchia per 20 giorni si animeranno come non mai e si sentiranno voci, grida, canti: insomma tanta allegria. Dopo mesi di silenzio, chiusure, distanziamento, coprifuoco, ecc. la vita sta riprendendo i propri ritmi e spazi. Accompagniamo i prossimi giorni con la nostra simpatia e soprattutto con la preghiera perché il Grest sia davvero un’esperienza forte di socialità, amicizia e aiuto reciproco. Alle persone che abitano vicino alla parrocchia chiediamo un po’ di pazienza: cercheremo di rispettare i tempi di … riposo! 

Finalmente ... GREST! 
E come da tradizione, ci facciamo accompagnare e sostenere dall'immagine gioiosa di un profeta della Bibbia. Zaccaria ci consegna con poche e semplici parole: "Vecchi e vecchie siederanno ancora nelle piazze di Gerusalemme, ognuno con il bastone in mano per la loro longevità. Le piazze della città formicoleranno di fanciulli e fanciulle, che giocheranno sulle sue piazze" (Zaccaria 8,4-5).


 GREST 2020

Il Grest : dove il gioco è bello!



     Scarica il giornalino del GREST2020 

Dicevamo nella settimana scorsa che il tema del Grest di quest’anno è il gioco e spiegavamo anche le ragioni che ci hanno indotto a mettere al centro questa che non è una semplice attività legata al mondo dei ragazzi, ma ha forti valenze educative e sociali che incidono profondamente sulla stessa crescita e maturazione dei ragazzi. Infatti le nostre giornate ruotano in gran parte attorno al gioco, oltre che a laboratori dove anche i lavoretti che si eseguono sono pensati e strutturati come gioco. Infatti per noi adulti non ha lo stesso significato che ha per un ragazzo. Per noi, una bella partita di pallone, o una di carte, ecc. sono spesso uno sfogo per smaltire tensioni, o apprensioni, ecc. Ma per un bambino giocare significa conoscersi e conoscere il mondo dell’altro, imparare ad apprezzare le proprie e altrui qualità, come pure riconoscere i propri limiti, ecc. Insomma significa entrare nel mondo  ed affrontare la realtà con realismo e capacità critica. Un bambino che non gioca è un problema. Il gioco è per il bambino lo strumento per creare nuovi mondi, ma anche lo spazio privilegiato per l’incontro con se stesso e con gli altri, con la realtà esterna e con quella interiore.  Si dice che il gioco è l’essenza stessa dell’infanzia. Quando il bambino gioca è estremamente attento e concentrato, perché in quei momenti sta imparando il difficile mestiere di vivere. 

Ecco perché in questo Grest dopo i mesi di lock down (usiamo il termine inglese anche se noi preferiamo la lingua italiana più ricca e bella!) abbiamo puntato molto sul gioco perché i ragazzi hanno bisogno di riprendere quell’attività che a loro si  addice: il gioco. La scelta dei giochi è stata studiata per favorire soprattutto il rapporto con gli altri, un sano agonismo per far sprigionare le energie che erano state un po’ assopite. Accanto a giochi tradizionali abbiamo inserito anche nuovi giochi: la scherma, aikido, ecc. 

E’ inutile dire che i ragazzi si sono divertiti “un mondo”, e soprattutto stanno recuperando quella voglia di vivere con gli altri che nei mesi scorsi era stata compromessa per la situazione che conosciamo. 

E’ questo il motivo che ci ha spinto a fare il Grest: molte parrocchie di fronte alle numerose regole sanitarie da osservare si sono impaurite, noi abbiamo tentato dopo aver soppesato tutti i rischi e valutato le difficoltà, confidando nell’aiuto del Signore. Infatti ogni mattina e alla sera i ragazzi affidano la loro giornata al Signore e lo ringraziano per tutto quello  che in quel giorno hanno vissuto e sperimentato.

 

Il Grest al tempo del Covid-19

  

Che sarebbe stato un Grest diverso, lo avevamo messo nel conto, dopo tutto quello che abbiamo vissuto a causa della pandemia. Ma non per questo il Grest di quest’anno è meno interessante e coinvolgente. Certo: abbiamo dovuto sottostare a numerose precauzioni sia igienico-sanitarie sia nello stesso svolgimento delle attività che se da un lato richiedono spazi aperti, libertà di movimento, creatività, dall’altro abbiamo dovuto fare tagli, contenimento di partecipanti, scelta di attività che rispettino le distanze, ecc. 

Nonostante mascherine, gel, guanti, prodotti sanificanti, temperature da misurare e chi più ne ha più ne metta, abbiamo vissuto la prima settimana in allegria e con tanto divertimento. 

Infatti il tema di quest’anno è il gioco e non si poteva pensare un altro tema dopo i mesi nei quali tutti noi siamo stati costretti a rimanere nelle nostre case. Se noi adulti possiamo anche “resistere” proviamo a pensare cosa hanno dovuto soffrire i nostri ragazzi: senza scuola, senza amici, senza le persone care (nonni) con cui stare. Chiusi tra le mura di casa hanno dovuto gestire una vita non consona alla loro età. Infatti  psicologi e pediatri ci hanno detto che i bambini sono stati quelli che hanno di più sofferto per il lock down: è cresciuta l’ansia, l’insicurezza, l’insonnia, e una fragilità che ora si nota nei loro comportamenti. Perciò il Grest è davvero una benedizione per tutti, ragazzi e genitori. 

La parrocchia ha accettato la sfida e ha messo in cantiere un’edizione del Grest diversa ma sempre molto bella e speriamo fruttuosa. E il merito va a quelle persone che da mesi si sono impegnate nel preparare tutto secondo le disposizione emanate dalle autorità sanitarie e civili, oltre che religiose. Ore e ore a leggere documenti, decreti, protocolli, per costruire un progetto da presentare alle autorità che contenessero tutte le varie disposizioni ma adattate al nostro ambiente e ai nostri spazi. 

Dopo una settimana dobbiamo ringraziare il Signore che tutto è andato per il meglio, al di là delle nostre previsioni. Ci dispiace per le numerose famiglie a cui abbiamo dovuto dire di no, ma dovevamo contenere il numero dei ragazzi altrimenti non si poteva fare il Grest. La settimana prossima racconteremo più nel dettaglio come si svolgono le nostre giornate. 

Per ora vi chiediamo di accompagnarci con la vostra preghiera.  






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MICROSTORIE : il laboratorio del GREST 2019 seguendo questo link

GREST 2019

Una Bella Storia

Inizia in questa settimana l’avventura estiva del Grest che da alcuni anni vede impegnate molte persone, soprattutto giovani, della nostra parrocchia. 100 ragazzi e 40 tra animatori e coordinatori per tre settimane si rimboccheranno le maniche per vivere giorni all’insegna dell’ allegria, del gioco, dell’amicizia e dell’impegno. Bella storia è il titolo del Grest 2019. Bella storia è l’estate che ci sta davanti; ma soprattutto: una bella storia è la nostra vita e la vita dei ragazzi! 

Due estati fa, ci siamo scoperti custodi della meravigliosa opera creatrice di Dio che è attorno a noi e che siamo anche noi. Ma non ci siamo limitati allo stupore e alla gratitudine: la scorsa estate ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo messo le mani in pasta con il mondo, riconoscendoci co-creatori con Dio e capaci di cose molto buone.

Quest’anno sarà la nostra Bella storia di bambini, adolescenti e adulti impegnati nella bella avventura del diventare grandi, ad andare in scena. E perché sia una bella storia, non potrà che essere considerata nell’orizzonte di una vocazione ovvero di quel Bene che ci è promesso e che, affinché si realizzi, attende la nostra risposta coraggiosa, il nostro “sì” appassionato, la nostra disponibilità a metterci con fiducia in cammino. Ma non siamo soli: Dio dirà sempre anche a noi, come a Mosè: “Io sarò con te” (Esodo 3,12). Allora: via, si parte!

Bella Storia: Atto Primo

Era già grande Abramo, quando si era sentito chiamare: “Vai, vai a te, vai verso di te, vai per te!” Come dire: “… la tua è una bella storia. Cercala, trovala, mettila al mondo. Questo si era sentito dire Abramo, padre dell’umanità e di umanità. “Vattene dalla tua terra, dai tuoi parenti, dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti mostrerò. Ti benedirò”. Cominciò così la storia di Abramo tanti anni fa. Così è cominciata la storia di ciascuno di noi e se vogliamo anche del nostro Grest. E’ trascorsa la prima settimana e davvero possiamo dire che la nostra può essere una bella storia perché a ciascuno di noi il Signore ha fatto una promessa: ti benedirò, cioè ti renderò felice, la tua può diventare una bella storia, un’altra storia. Come? Credendo a quello che Dio ci ha detto e continua a dire al nostro cuore. Come ad Abramo che non ha ascoltato quelli che lo invitavano a fare di testa sua, a non credere alle voci della sua suggestione, a rimanere tranquillo nella sua terra. Egli si è fidato e ha visto che quella Parola si è davvero compiuta e la sua vita è cambiata, è diventata una bella vita. Ecco i ragazzi aiutati dagli animatori, hanno cominciato a guardare dentro la propria vita per scoprire i segni della presenza di qualcosa di prezioso e bello che può far cambiare quello che a noi sembra brutto, noioso, ecc. Ma come è possibile questo? Nel fare quello che la vita di mette davanti: il gioco, una passeggiata, un laboratorio, un disegno, un cartellone, ecc. E’ proprio nel fare questo che si manifesta chi siamo e quindi a cosa ci chiama il Signore. Niente è banale della nostra vita quando si risponde a quello che il Signore ha pensato per noi. Comunque qui al Grest si respira un’aria di gioia e di tanta amicizia. Peccato che tanti amici non siano qui con noi perché qui si sta proprio bene! Alla prossima settimana. 

Bella Storia: Atto Secondo

La nostra Bella storia poggia su quattro verbi fondamentali: nascere, crescere, desiderare. compiere. Che significa? Ogni storia, sia piccola che grande ha bisogno di un seme che deposto nel terreno, la nostra vita, comincia a crescere, poi progettare e infine compiere. Infatti noi non siamo frutto del caso ma di un disegno ben preciso che parte da Dio stesso e arriva ai nostri genitori. Ma poi tutto è deposto nelle nostre mani e siamo noi che, aiutati da coloro che ci circondano, facciamo crescere quel seme. In quest’opera non siamo soli, perché, l’abbiamo ricordato fin dall’inizio, “Io sarò con te”: il Signore ci ha assicurato la sua presenza e il suo aiuto. Allora la nostra piccola storia diventa una grande storia. Ogni settimana ci viene presentato un personaggio della Bibbia che ci aiuta a capire chi siamo e dove siamo diretti. E’ Giona che ci ha accompagnato in questa settimana: ed è davvero una storia interessante la sua che ci ha fatto capire come anche noi spesso siamo come lui: scappiamo dal Signore, ma poi lui ci riacciuffa e ci fa compiere la nostra Missione. In questa giorni abbiamo ricevuto una lettera di una persona anziana del nostro rione che ci ha raccontato la storia di Gretta: come da un piccolo seme sia nata una pianta rigogliosa. Tutto è partito perché una persona non si è rassegnata a vivere per se o per le sue cose, ma si è domandata come poteva essere utile per il nostro rione. E così è stato: dal suo amore alla Madonna del Carmelo è sorta la nostra parrocchia, centro di vita non solo religiosa ma sociale e riferimento per tante persone. Ora in questa storia siamo inseriti tutti noi. Intanto sono proseguiti i vari lavori: stiamo preparando la festa finale, ma soprattutto stiamo scoprendo i tasselli della nostra storia personale per scoprire cosa ci sta chiedendo il Signore. E non sono mancati i giochi, le gare, le passeggiate, la giornata al mare, e tanta allegria: tutto condito da un caldo soffocante, ma il nostro entusiasmo è fresco, e questo ha mitigato la calura! Alla prossima settimana.

Bella Storia: Atto Terzo

Non volevamo arrivare a questo giorno, ma purtroppo tutto finisce, e anche il nostro Grest 2019 chiude i battenti, meglio chiude la sua attività ma non quello che abbiamo vissuto insieme perché questo è quello che ora sta nascendo. Infatti è difficile raccontare tutto quello che in questi meravigliosi giorni abbiamo vissuto, perché ognuno ha una propria storia fatta di piccole e grandi esperienze, alcune visibili altre nascoste nel nostro cuore. La bella storia che ci ha accompagnato per questi caldi giorni, in fondo, è la nostra storia nella quale il Signore, quasi in punta di piedi, sta costruendo qualcosa di bello. Questi giorni ci hanno aiutato a scoprire questa opera del Signore. Il personaggio che ci è stato proposto è stata la madre di Gesù, Maria. Che figura stupenda! Quanto da lei abbiamo da imparare. Al mattino durante la preghiera il parroco ci parlava di lei scoprendo aspetti nuovi e che a molti erano totalmente sconosciuti. E così abbiamo capito che quello che conta non è fare grandi cose, ma ciò che il Signore ci dice. Proprio come Maria.

E’ stata una settimana piena, ricca e coinvolgente che non si può racchiudere in poche righe. Tutte le attività, a parte il gioco che non può mancare, la bellissima serata che le medie hanno vissuto con i loro animatori conclusa con una gustosa grigliata preparata e servita dagli animatori,  la giornata al mare di Lignano dove si è sperimentato la libertà di godersi il mare infinito e la sua calma riposante, ecc., erano orientate alla preparazione della festa finale nella quale abbiamo cercato di mostrare ai numerosi genitori intervenuti, cosa siamo riusciti a fare in questi giorni. E dobbiamo dire che è stata proprio una bella serata. Si sono visti ragazzi diventare degli attori provetti, altri che hanno tirato fuori il meglio di sé in fatto di recitazione, canto, musica, ballo. 

E come in tutte le cose, anche per il Grest si possono fare diverse valutazioni: ma tutte dipendono da come uno si è lasciato coinvolgere o meno. Questo lo lasciamo al giudizio di ciascuno. Qui vorremmo riportare quanto un bambino ha detto alla mamma che lo aveva visto triste:” Vai a dire a P. Angelo di allungare il tempo del Grest: non tre settimane  ma cinque: è troppo bello!” 

Se cinque sono troppe certamente i giorni quando sono vissuti intensamente, sono sempre pochi, ma ci riempiono la vita di gioia e voglia di vivere. Allora: grazie a tutti coloro che, in primis il Signore, ci ha donato giorni così ricchi e belli.

Al prossimo anno.

Bello!

Si, è stato proprio bello … mercoledì è venuta a farci visita la “delegazione” del GREST di Roma (Gruppo Ricreativo Estivo Santa Teresa) composta da p. Roberto, le animatrici Aurora, Elena, Gabriella e Liliana accompagnate dalla coordinatrice Claudia.

Bello incontrarci.
Bello condividere le esperienze del primo e dell’ottavo GREST.
Bello imparare gli uni dagli altri.
Bello passare insieme la “serata animatori”.
Bello, davvero bello, conoscersi.

Lo scorso anno, a fine GREST, p. Angelo ci ricordava come abbiamo imparato la gratitudine, cioè cosa significa ringraziare, che tutto è dono… e trovarsi è stato il più bel dono che Egli ha voluto regalarci quest’anno.

dalla RUBRICA CONOSCIAMOCI del GIORNALINO del GREST 2017

"Sarebbe bello se lo facessimo anche noi"

Sono le parole di un gruppetto di ragazzi che, qualche anno fa, seguivano con meraviglia i canti ed i balli del Grest. Proposti quasi per caso hanno segnato l'inizio di una svolta, di un nuovo modo di vivere l'estate, ... 


La nostra storia

Da anni nella nostra Parrocchia veniva organizzato Giugno Insieme, un centro estivo della durata di un paio di settimane durante il mese di giugno, subito dopo la fine della scuola. I bambini, impegnati in diverse attività, occupavano le loro mattinate in compagnia.
L’avventura GREST inizia nell’estate del 2010 come sviluppo di Giugno Insieme.
Il GREST, nato da una intuizione di P. Roberto (da buon bresciano porta questo prodotto delle Diocesi lombarde anche nella nostra Trieste), è divenuto in breve tempo il modo di vivere l’estate, atteso da bambini e ragazzi con gioiosa trepidazione ed aspettativa.
L’impegno si estende in tutte le direzioni sino ad arrivare allo schema attuale : tutto il giorno – pranzo incluso – per 3 settimane, aperto a bambini delle elementari e ragazzi delle scuole medie, con il supporto di un bel gruppo di animatori preparati e motivati!

Il cuore del GREST, il suo principale obiettivo (fosse un’azienda lo definiremmo “core business”) è la formazione degli animatori: i ragazzi delle scuole superiori, i teen-ager. Un Sacerdote li ha definiti “la spina dorsale di una Parrocchia”, quale modello migliore: dalla responsabilità di accudire i più piccoli ed essere per loro esempio di vita nei momenti di gioco, al farsi carico dell’esperienza degli adulti insegnando così anche a questi ultimi ad avere fiducia nelle nuove generazioni.

Per tutto l’anno si incontrano per trascorrere in serena compagnia i pomeriggi delle domeniche; si ritrovano in Parrocchia resa così, semplicemente,“un posto dove è bello stare”.

Il nostro muretto

Un'opera realizzata nel corso del GREST 2015:

primadopo


e così spiegata:

"È il nostro muretto. Lo abbiamo sviluppato sul tema del GREST di quest’anno “Tutti a tavola” sintetizzando così il lavoro di 3 settimane. 

Per creare il nostro piccolo EXPO, abbiamo preso i 4 obiettivi, INVITARE, RINGRAZIARE, CONDIVIDERE e GUSTARE e li abbiamo abbinati a 4 continenti ASIA, AFRICA, ANTARTIDE/OCEANIA e AMERICA.

AMERICA - GUSTARE
Quando c'è una meta, anche il deserto diventa strada
Non di solo pane vivrà l’uomo

ASIA - INVITARE
Attento mentre parli, con le tue parole tu crei un mondo intorno a te
Resta con noi perché si fa sera

AFRICA - RINGRAZIARE
Il sole non dimentica alcun villaggio
Prendete e mangiate – prendete e bevete

ANTARTIDE/OCEANIA - CONDIVIDERE
La famiglia che prega insieme resta unita
Oggi devo fermarmi a casa tua

Quattro frasi colorate ci parlano attraverso proverbi (uno per ogni continente): sagge parole, scritte dagli uomini della Terra.

Un nastro dorato, su cui si appoggiano questi detti, è idealmente avvolto attorno al mondo con funzione di faro e di guida: le parole del Vangelo, forti e preziose al tempo stesso.

Le medie del GREST 2015
         "

Le precedenti edizioni del GREST

2010
Sotto Sopra – la terra
Come in cielo così in terra

2011
Battibaleno – il tempo
Insegnaci a contare i nostri giorni

2012
Passpartu – la parola
Di' soltanto una parola

2013
Everybody – il corpo
Un corpo mi hai preparato

2014
Pianoterra – l’abitare
Venne ad abitare in mezzo a noi

2015
Tutti a tavola - il mangiare
Non di solo pane vivrà l’uomo

2016
Perdiqua – il viaggio
Si misero in cammino

2017
Dettofatto – il creato
Meravigliose le Tue opere!

2018
AllOpera! – l'agire 
Secondo il Suo disegno!


Da Oratori delle Diocesi Lombarde:
“Con una storia che nasce cinquant'anni fa, caratterizzando da diverse generazioni l'estate dei più piccoli, il Grest racconta la profonda volontà che le comunità cristiane rivolgono nell'attenzione e nella cura verso i bambini ed i ragazzi, facendo nascere la possibilità di educare i più piccoli a creare relazioni vere d'amicizia e di fiducia. Sperimentando i valori della gratuità, del servizio, della testimonianza, le comunità, quella piccola del Cregrest insieme a quella più grande della Parrocchia, vivono con forza la grande dimensione della Fede e della preghiera.”

Per altre informazioni visitate www.cregrest.it




Camminare insieme

Il foglietto parrocchiale è a disposizione all'entrata della chiesa e qui 


Il domenicale di 

San Giusto:


Link all'ultimo numero