Parrocchia Santa Maria del Carmelo

Trieste - Gretta

Gruppo Ragazzi


5 gennaio 2023: animatori in gita sul Lussari


La nostra estate
Quest’estate ad agosto ho avuto l’occasione di partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona assieme ai giovani del Cammino Neocatecumenale della mia parrocchia e della parrocchia dei Santi Giovanni e Paolo di Muggia. È stata un’esperienza molto toccante che sicuramente porterò per sempre nel cuore. Siamo partiti da Trieste con il pullman, il che ci ha permesso non solo di fare numerose tappe in Francia e Spagna, ma anche di creare fin da subito un gruppo molto unito. Durante questo viaggio mi sono davvero reso conto del potere che ha la fede di unire non solo chi magari si conosce da molto tempo, ma anche chi proviene da parti opposte del mondo, infatti durante tutti gli incontri si respirava un’aria di fraternità e di appartenenza ad un’unica grande comunità, che è la Chiesa. Andare alla GMG mi ha dato molta speranza. In un mondo in cui i cosiddetti “cristiani frequentanti” sono ormai una minoranza, spesso ci si sente soli nella fede. Tuttavia vedere così tanti giovani riuniti in un solo luogo e per lo stesso motivo, perché si sono sentiti amati da Dio, ti fa capire come Dio agisca nella vita delle persone. In particolare è stato emozionante, durante la veglia con il Papa, vedere un milione e mezzo di giovani inginocchiati davanti al corpo di Cristo. Mi ha colpito molto anche l’incontro vocazionale che si è svolto con Kiko Arguello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale, all’interno del quale si sono svolte le chiamate vocazionali, un momento in cui chiunque senta la vocazione al presbiterato, alla vita monastica o all’itineranza si alza in piedi e va sul palco. C’erano fiumi di ragazzi che rispondevano alla chiamata di Dio. Ho visto quanto Dio tocchi i cuori delle persone e quanto queste sentano il suo amore. Mi sono inoltre reso conto di quanto ci sia bisogno di testimoniare questo. Infatti sia a Saragozza che Barcellona siamo andati a coppie a fermare i passanti per annunciare loro che Dio li ama e raccontare la nostra esperienza. Ho capito quanto senza la fede le persone si sentano sole e abbandonate a loro stesse e non riescano spesso a dare un senso alla vita. Da questa GMG mi sono portato a casa il fatto che, come ha detto il Papa, “nella vita niente è gratis, tutto si paga, l’unica cosa gratis è l’amore di Gesù” e sono felice di averlo sperimentato anche grazie a questo viaggio.
 LF


Quest’estate la chiesa si è data un appuntamento e un milione e mezzo di giovani hanno risposto. Sì, proprio così. Un milione e cinquecento mila giovani si sono incontrati a Lisbona, in Portogallo, per la Giornata Mondiale della Gioventù. Tra i vari gruppi partiti da Trieste, c’era quello della pastorale giovanile diocesana, che ha accolto due giovani della nostra parrocchia. Partiti da Trieste nella piovosa notte tra il 29 e il 30 luglio, siamo volati a Madrid, dove abbiamo passato la notte dopo una visita alla città. Il giorno seguente ci aspettavano otto ore di pullman verso Lisbona. A Lisbona abbiamo trascorso tutta la settimana della GMG. Le catechesi mattutine, tenute dai vescovi, ci hanno permesso di scoprire e approfondire i grandi temi del pontificato e delle encicliche di Papa Francesco: l’ecologia integrale della Laudato Si’, l’amicizia sociale della Fratelli Tutti, la Misericordia. I pomeriggi invece erano tempo prezioso per scoprire tutto ciò che la città aveva preparato per noi: musica, incontri, luoghi da visitare, posti dove conoscere altri giovani, stare insieme, condividere storie, amicizie o un semplice sorriso. Una cosa molto importante che ho capito, lì a Lisbona, è che la Chiesa è una, ma è piena di storie, carismi, vocazioni diverse. In un parco era stata allestita la “Fiera delle Vocazioni” dove c’erano gli stand di numerosissime realtà laiche e non, associazioni, confraternite e ordini religiosi che raccontavano qual è il loro compito nel disegno di Dio, per ispirare noi giovani a metterci in gioco, cercare la felicità che sta nella volontà di Colui che ci ha creati. Sono tanti i momenti degni di essere raccontati; ma il culmine, il compimento di tutto, è stato nelle ultime ventiquattr’ore di quella settimana: A partire dal mezzogiorno di sabato 5 agosto ci siamo spostati tutti quanti sul Campo da Graçia. Abbiamo passato il pomeriggio sotto il sole cocente giocando, cantando, riposando, aspettando. Stavamo aspettando. Al tramonto iniziò la grande celebrazione della veglia: i vescovi erano tutti sotto al palco, arrivò il Papa, vennero fatte delle letture dalla sacra scrittura, poi l’omelia. Dopo di che venne esposto in un grande ostensorio il Santissimo Sacramento, e ci fu… silenzio. Un silenzio quasi surreale. Le casse che per tutto il pomeriggio avevano emesso musica tacevano, tutti erano fermi, moltissimi in ginocchio. E il silenzio era pieno di preghiere. Un milione e mezzo di giovani erano lì, fermi, a pregare. Finita la celebrazione della veglia si cercò, per quanto possibile, di coricarsi e dormire. La mattina dopo, il compito di svegliare tutti venne affidato a un sacerdote portoghese, Padre Guilherme, che con la sua console da DJ e un remix dell’Alleluia di Haendel ci ha buttati tutti fori dai sacchi a pelo (la cosa è piaciuta a molti, ad altri un po’ meno…). Ora bisognava sbaraccare tutto, prepararsi per la messa finale. Arrivò Papa Francesco, facendo il giro di tutto il campo, perché voleva salutarci tutti. La Santa Messa ha coronato quest’esperienza che ha unito noi, giovani provenienti da tutto il modo, come se facessimo tutti parte di una grande famiglia. L’eucaristia ci ha veramente permesso di rendere grazie a Dio per l’esperienza che ci ha donato, dalla quale siamo stati tutti, in qualche modo, arricchiti.
MV


Dal 12 al 30 di giugno, i giovani, grandi e piccoli, della nostra parrocchia hanno vissuto l'esperienza del Grest. Come si potrebbero descrivere in poche parole quelle tre fantastiche settimane? Difficile dirlo, ma secondo me le parole chiave da cui si potrebbe partire sono tre: preghiera, servizio e divertimento. La prima parola è preghiera perché naturalmente sarebbe stato impossibile "costruire" non solo un centro estivo come il Grest, ma anche tutte le amicizie e i legami che si sono creati in esso, senza basarli sul Signore e quindi sulle Sante Messe e sui momenti di preghiera. La seconda parola è servizio, perché ricordiamolo: il titolo del Grest di quest'anno era "Tu per tutti" quindi necessariamente orientato al servizio, al fare dono di sé all'altro, proprio come il buon Samaritano. Esempi di ciò sono stati oltre che gli animatori, anche i coordinatori e Padre Angelo che ogni giorno si impegnavano al massimo per realizzare tutto al meglio. L'ultima parola, ma non la meno importante, è DIVERTIMENTO. E sì perché senza divertirsi come si fa? Tra giochi, balli, gite in bici, camminate, giornate al mare e laboratori tutti, sia grandi che piccoli, hanno avuto modo di divertirsi e di passare dei bei momenti in compagnia. Perciò ringrazio tutti quelli che hanno partecipato ad organizzare questo Grest, quindi Padre Angelo, Rossana, Liana e tutti i coordinatori, per averci dato l'occasione di passare delle così belle settimane. Ringrazio anche gli altri animatori per tutti i bellissimi momenti passati insieme e per avermi insegnato ancora una volta il valore delle vere amicizie. E infine ringrazio i bambini perché con la loro energia e il loro sapersi mettere in gioco hanno reso speciali quelle giornate. Buona scuola a tutti e al prossimo anno!!
NH
Sabato 23 settembre: animatori in gita alla Grotta Gigante


“Su e giù per i ponti di Venezia” 
(cronaca di sabato 1 ottobre 2022) 


Dopo lunghe, intense e tartassanti imprese all’insegna del lavoro, è giunto il momento di concedersi un momento di otium per gli ormai stanchi animatori del Grest. E perché non passarlo all’insegna della cultura visitando una delle città più belle d’Italia? Ebbene sì, prendendo puntualmente un treno, guidati dal sommo doge P. Angelo, i migliori educatori di Trieste si sono recati a Venezia!   
Dunque inizia una visita breve e concentrata di tutte le bellezze della città. Si comincia dal giardino mistico del Convento dei Frati Carmelitani Scalzi, che unisce lo spirituale al bucolico, per poi passare alla Chiesa di Santa Maria di Nazareth, ornata da nobili menti veneziane e non solo. Si procede poi in un lungo itinerario attraverso bellezze come il ponte di Rialto, famoso per la spettacolare vista del Canal Grande, o la Basilica di San Marco, così trita di storia occidentale ed orientale, tutto questo per poi ricominciare dai propri passi sul ponte degli Scalzi, per poter ammirare, da un prospettiva diversa, la bellezza che per prima gli animatori avevano visitato, la chiesa di Santa Maria di Nazareth.       
È stata senza dubbio un’esperienza intrisa di cultura e aneddoti raccontati dall’illustre cicerone Padre Ermanno, priore degli “Scalzi” di Venezia, che è stato senza dubbio migliore di moltissime guide a pagamento.  
(mf - animatore del Grest)            


Durante l’intero anno, il gruppo dei ragazzi si impegna nella preparazione, nel lavoro, nello studio, nel gioco e nella preghiera. Tuttavia, è nello svolgimento del ruolo di animatori durante il centro estivo, che esso trova la sua massima espressione.
La seguente presentazione è una voce che parla per tutti.

“ NOI ANIMATORI

Domenica pomeriggio, ore 5, sono a casa, ho già finito di studiare e sto pensando a come passare le mie ultime ore di “festa” prima dell'arrivo di un altro lunedì. Cosa fare? Purtroppo la Playstation® mi ha già annoiato abbastanza, i programmi alla televisione li ho già visti e rivisti tutti, e la maggior parte dei miei amici è sempre occupata e rifiuta i miei continui inviti a stare assieme.
“Ma cosa avrete mai da fare di tanto interessante ogni domenica pomeriggio?” chiedo io in cerca di una risposta; “sempre da studiare?”
“No no, è che ormai tutte le domeniche ci troviamo in oratorio con gli altri”
“Ah, e cosa fate?”
“Ci incontriamo; ogni volta Padre Roberto ci propone un argomento diverso, ne parliamo e ne discutiamo assieme; poi giochiamo a calcio e a volte rimaniamo anche a cena. Perché non vieni anche tu?”
E così ho cominciato a frequentare la Parrocchia, nel 2011. Lì ero uno dei più piccoli, ma questo non importava; puntualmente ci trovavamo in campo, pronunciavamo i vespri per cominciare e ascoltavamo il Parroco che con le sue “catechesi” cercava sempre di farci aprire la mente condividendo il suo pensiero. E tuttora lo schema è rimasto invariato, anche con l'arrivo di Padre Angelo: ritrovo alle 5 per fare due tiri a calcio, vespri alle 6, incontro con il Parroco e cena per completare la giornata tutti assieme. E col passare degli anni, il numero dei ragazzi in gruppo è aumentato sempre di più. Oggi ci troviamo a essere spesso anche in più di 25, ragazzi e ragazze, di età compresa tra i 13 e i 20 anni; magari durante la settimana non ci vediamo mai, ma la domenica pomeriggio sappiamo che in Parrocchia troveremo un bellissimo gruppo con cui non solo divertirsi, ma anche imparare e lavorare... Già, lavorare, perché non dimentichiamoci che per esempio il GREST non si prepara con uno schiocco di dita, anzi... Prendendo come esempio l'ultimo anno, la preparazione era già iniziata in marzo quando eravamo andati fino a Bergamo per assistere alla presentazione del tema del centro estivo. E poi si dovevano organizzare i giochi, le gite, i film... senza poi dimenticare tutte le parti amministrative che i “responsabili” dovevano gestire. Un lavorone, insomma, che nessuno ci ha chiesto o ci ha obbligato a fare. E allora la domanda che mi hanno spesso fatto è “Perché fate tutto questo? Perché andare in Parrocchia la domenica pomeriggio quando potresti startene a casa davanti alla televisione o uscire con i tuoi amici? Perché stare tre settimane d'estate a sudare svegliandoti la mattina alle 7 quando le potresti passare a Barcola a divertirti? Perché spendere tutto il mese di giugno a star dietro a dei bambini?” Beh, io la risposta l'ho trovata vivendo l'esperienza in prima persona e accorgendomi che tutto ciò che vivo nel contesto dell'oratorio è qualcosa di bello: gli incontri, i lavori, le preparazioni, il GREST...Forse per la guida del Parroco che ci ha dato e ci dà ancora tanto, sicuramente per il gruppo di amici che si è formato che va sempre aumentando, forse ancora per le attività che ci vengono offerte, ma noi “animatori” vediamo la Parrocchia come un luogo comune, un punto di incontro dove siamo liberi di essere noi stessi. E poi il lavoro che portiamo avanti non si può neanche chiamare “fatica”, perché, pur essendo certamente duro, è qualcosa che ci rende sempre più pieni. Prima di iniziare Padre Roberto ce lo aveva detto: “Vi garantisco che sarà un'esperienza che vi renderà pieni e orgogliosi”. Aveva ragione. Già, perché non c'è niente di più bello nel vedere dei bambini divertirsi magari in un gioco che hai inventato tu, nel vederli felici insieme, sorridenti... e così la fatica e il lavoro della preparazione non saranno niente in confronto all'orgoglio che provi nel vederti partecipe di un progetto così grande.
Noi “animatori” siamo ogni anno più contenti di partecipare al GREST e di lavorarci per fare in modo che possa essere più bello possibile; e lo facciamo durante un percorso che inizia già a settembre quando cominciamo ad incontrarci la domenica pomeriggio, magari non per parlare già di cosa faremo a giugno, ma semplicemente per stare insieme, confrontarci, divertirci e continuare a costruire un gruppo che spero possa rimanere sempre così unito.

Alberto Sammartini


Referente il Parroco




Camminare insieme

Il foglietto parrocchiale è a disposizione all'entrata della chiesa e qui 


Il domenicale di 

San Giusto:


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