san francesco d'assisi pastore e martire
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Domenica 1 giugno 2025 ![]() | |||||||
Luca conclude il suo Vangelo (24,46-53) con l'episodio dell'Ascensione e con le ultime parole di Gesù ai discepoli. Allo stesso modo aprirà la storia della Chiesa (Atti 1,9-11). Per Luca l'Ascensione ha un duplice significato. È un salire al Padre («Veniva portato verso il cielo»), precisando in tal modo che la Risurrezione di Gesù non è un ritorno alla vita di prima, quasi un passo all'indietro, bensì l'entrata in una condizione nuova, un passo in avanti, nella gloria di Dio. L'Ascensione è però anche descritta come un distacco, una partenza («Si staccò da loro»): Gesù ritira la sua presenza visibile, sostituendola con una presenza nuova, invisibile, e tuttavia più profonda: una presenza che si coglie nella fede, nell'intelligenza delle Scritture e nell'ascolto della Parola, nella frazione del pane e nella fraternità.
Ma importante non è solo l'episodio di Gesù che sale al cielo, bensì – e forse soprattutto – le sue ultime parole che dice prima di allontanarsi. «Così sta scritto» (vv. 46-47): gli eventi rinchiusi in quel «così sta scritto» sono tre, non due come spesso si pensa: la Passione, la Risurrezione, la predicazione a tutte le genti. La missione, dunque, non è ai margini dell'evento Cristologico, ma ne fa intimamente parte. Destinatari dell'annuncio sono «tutte le genti», dunque l'universalità più ampia possibile. E l'annuncio deve avvenire «nel suo nome», cioè deve poggiare sulla sua autorità, non su altro. Contenuto dell'annuncio è la
conversione e il perdono. La conversione in primo luogo è la conversione della mente, una conversione teologica: il Crocifisso è rivelazione di Dio, non sconfitta. Annunciare il perdono dei peccati è proclamare che l'amore di Dio è più grande del nostro peccato. Annunciare la Croce significa annunciare un Dio che perdona.
«Voi siete testimoni di queste cose» (v. 48): nella grecità il testimone (martus) è chi è in grado di deporre su fatti ai quali ha assistito di persona. L'ambiente originario della testimonianza è il dibattimento processuale. I discepoli hanno personalmente visto gli eventi di Gesù («queste cose») e sono perciò in grado di testimoniarli. Il vocabolo «testimone» ha però allargato il suo significato: non più soltanto chi ha constatato di persona un fatto, ma anche chi afferma coraggiosamente una cosa in cui crede profondamente, pronto a dirla anche con la vita. «Ed ecco io mando su di voi la promessa del Padre mio» (vv. 24-49): la promessa del Padre è il dono dello Spirito. Senza lo Spirito non è pensabile la Chiesa né il suo futuro nel mondo. I grandi doni dello Spirito sono soprattutto tre: la fedeltà alla memoria di Gesù, l'intelligenza per rendere questa memoria viva ed attuale in ogni tempo e luogo, la forza di comprenderla e testimoniarla. Appuntamenti Mentre a Roma proseguono le celebrazioni giubilari a livello mondiale con la presenza del Papa Leone XIV (in questa domenica ci sarà il giubileo delle famiglie e domenica prossima quello dei Movimenti e delle Associazioni), anche la nostra Diocesi vivrà degli appuntamenti importanti. Domenica scorsa si è celebrato a Monte Grisa il Giubileo delle famiglie, dei nonni, degli anziani e dei bambini, il prossimo sabato 7 giugno ci sarà il Giubileo dei movimenti ecclesiali e delle associazioni laicali con una giornata articolata in due momenti distinti: Ore 17.00 – 19.00 | Piazzale delle Milizie – Castello di San Giusto. Nel suggestivo contesto del Castello di San Giusto, si terrà un momento di preghiera e condivisione, pensato in modo particolare per i giovani, ma aperto a tutti. Alcuni movimenti e associazioni presenti nella Diocesi presenteranno il proprio carisma, raccontando come esso si traduce in vita concreta all’interno della Chiesa. Saranno proposti anche laboratori e spazi di incontro per favorire la conoscenza reciproca e la comunione. Al termine dell’incontro, sarà offerto un piccolo rinfresco nel piazzale interno della Cattedrale, per favorire la fraternità e lo scambio tra i partecipanti. Ore 20.00 | Cattedrale di San Giusto Seguirà la celebrazione eucaristica presieduta da S.E. Mons. Enrico Trevisi, Vescovo di Trieste. La liturgia sarà animata dai membri dei movimenti e delle associazioni, in collaborazione con la Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali. L’Eucaristia rappresenterà il culmine della giornata, segno dell’unità che lo Spirito Santo realizza nella pluralità dei doni e dei cammini ecclesiali. La giornata sarà guidata dalla meditazione del brano degli Atti degli Apostoli 2,5-11. In questo passo, si narra come i Giudei osservanti, provenienti da ogni nazione sotto il cielo, rimasero stupiti nell’udire gli Apostoli parlare ciascuno nella propria lingua. È stato scelto questo brano perché rappresenta simbolicamente la ricchezza e la varietà dei carismi presenti nella Chiesa: carismi diversi, che a volte sembrano parlare "lingue differenti", ma che nello Spirito Santo si armonizzano in un’unica voce. In questa prospettiva, la prima parte della giornata sarà dedicata alla presentazione delle "diverse lingue", ovvero delle esperienze e dei carismi vissuti all'interno dell’unica Chiesa da movimenti ecclesiali e associazioni laicali. Nella seconda parte, queste voci convergeranno in unità attraverso la celebrazione eucaristica, segno visibile dell’unico Spirito che anima e unisce tutte le diversità nel corpo di Cristo. | |||||||
GIUGNO: mese dedicato al sacro cuore di Gesù. ![]() Il Sacro Cuore di Gesù è uno dei simboli più intensi ed espressivi della fede cristiana, ed è rappresentato da un cuore trafitto da una spada, circondato da una corona di spine, sormontato da una croce e in fiamme d'amore per l'umanità. Questo simbolo rappresenta l'amore incondizionato e misericordioso che Gesù Cristo nutre per l'umanità, un amore che si è manifestato attraverso la sua passione, morte e resurrezione. Il Sacro Cuore è quindi simbolo di quella devozione che invita i fedeli a contemplare e ad imitare l'amore sacrificale di Cristo. La devozione al Sacro Cuore di Gesù ha radici profonde nella storia del Cristianesimo. Nonostante alcune forme rituali siano presenti fin dai primi secoli, la vera e propria devozione al Sacro Cuore iniziò nel XII secolo grazie a santi come San Bernardo di Chiaravalle e Santa Gertrude. Tuttavia, è nel XVII secolo, grazie alle rivelazioni ricevute dalla Santa Margherita Maria Alacoque, che la devozione acquista un'importanza maggiore. Gesù stesso apparve a Santa Margherita, chiedendole di promuovere la devozione al Suo cuore, simbolo dell'amore divino per l'umanità. Da allora, questa devozione si è diffusa in tutto il mondo cristiano, arricchendo la spiritualità di milioni di fedeli. La scelta di dedicare il mese di giugno al Sacro Cuore di Gesù non è casuale. Questa devozione è strettamente legata alla festa del Corpus Domini, celebrata il giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità, che a sua volta segue la Domenica di Pentecoste. In particolare, la festa del Sacro Cuore viene celebrata il venerdì successivo al Corpus Domini, quindi tipicamente nel mese di giugno. Questa collocazione temporale evidenzia il legame tra l'Eucaristia, cioè il corpo di Cristo che si offre per noi, e il suo Cuore, simbolo dell'amore che anima questa offerta. In conclusione, il mese di giugno, dedicato al Sacro Cuore di Gesù, ci ricorda il cuore del messaggio cristiano: l'amore senza riserve di Dio per l'umanità. E' un invito a tenere sempre vivo questo messaggio d'amore e a farlo risuonare nelle nostre vite, non solo nel mese di giugno, ma in ogni momento dell'anno. | |||||||
BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE ![]() Stiamo ultimando la benedizione pasquale delle famiglie. Il parroco e P. Andrea hanno bussato a tutte le porte. In tante famiglie non abbiamo trovato risposta, pertanto chiediamo, a coloro che sono interessati e non hanno ricevuto la visita, di mettersi in contatto con la parrocchia per prendere un appuntamento. | |||||||
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_________ NOVENA DI PENTECOSTE La novena di Pentecoste è un periodo di nove giorni di preghiera, che si svolge in preparazione alla solennità di Pentecoste. In questa novena, la Chiesa invita a invocare lo Spirito Santo, chiedendogli il dono della sua presenza viva e trasformante. In particolare, si chiede l'unità dei cristiani e una rinnovata effusione dello Spirito sulla Chiesa e sul mondo intero. In questa settimana nella Messa delle ore 18.00 mediteremo sui doni dello Spirito Santo. _________ | |||||||
S’avvicina l’estate, tempo di vacanze, di svago, di libertà, tempo che prevede il rallentamento di tutte le attività pastorali, ma anche di personale esercizio dello Spirito, che ci guida non solo come comunità ma anche come singoli, ciascuno con la sua storia, le sue speranze e le sue lotte. Anche la nostra comunità parrocchiale si prepara ad entrare in questo tempo nel quale, diciamo la verità, può insinuarsi il pericolo di mandare in vacanza la stessa vita cristiana e di lasciarsi andare a dissipazione. Terminato l’anno catechistico, il corso per fidanzati, le 10 Parole, le prime comunioni, il dopo cresima, la consacrazione della nostra chiesa, ecc., ci aspettano ora alcuni appuntamenti molto importanti che impegneranno varie persone: il Grest, con i suoi 100 ragazzi e 25 animatori e adulti; la sagra con 30 volontari, il campo estivo degli adolescenti e soprattutto il Giubileo dei giovani a Roma nel mese di agosto. Dopo queste informazioni, la prima cosa che ci sentiamo di esprimere è comunque il nostro grazie a Dio perché, quando la fatica e lo sconforto cercava di avere la meglio, è sempre arrivata un’idea, una illuminazione, una persona propizia a dare nuova energia e nuova vitalità per andare avanti e trovare nuova forza, segno che lo Spirito Santo è sempre al nostro fianco per sostenerci e incoraggiarci. Anche quest’anno, dobbiamo dire che non è importante guardare solo la strada fatta e gli obbiettivi raggiunti o meno, ma principalmente di far emergere punti di forza e di fragilità riscontrati e riconosciuti nei vari momenti dell’anno, per farne tesoro per il nuovo anno pastorale. Certamente c’è molto lavoro ancora da fare perché la nostra parrocchia sia una vera comunità, ma ringraziando il Signore, ci sono germi di speranza che fanno ben sperare. L’anno Giubilare che stiamo vivendo è un’occasione ulteriore perché la nostra adesione al Signore sia meno formale, ma diventi sempre più vita e testimonianza. | |||||||
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PRODOTTI CARMELITANI![]() | |||||||
Erboristeria carmelitana - Fin dal 1710 I Carmelitani Scalzi producono la Melissa, estratta dall’omonimo fiore, le cui proprietà medicinali sono riconosciute e apprezzate. Accanto all’acqua di Melissa sono stati affiancati altrri prodotti con le medesime proprietà. Chi desidera acquistare si rivolga in sacrestia dove può trovare anche liquori di erbe su ricette dei Carmelitani. _____________________________ | |||||||
La vita in Parrocchia: Alla pagina EVENTI vengono riportati articoli e foto della vita in parrocchia |
Grest
"Sarebbe bello se lo facessimo anche noi". Sono le parole di un gruppetto di ragazzi che, qualche anno fa, seguivano con meraviglia i canti ed i balli del Grest. Proposti quasi per caso hanno segnato l'inizio di una svolta, di un nuovo modo di vivere l'estate, ...
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