san francesco d'assisi pastore e martire
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Domenica 19 ottobre ![]() “Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” Se si legge la parabola (Luca 18,1-8) con attenzione ci si accorge che essa insiste non tanto sulla perseveranza della preghiera quanto sul comportamento del giudice: non come pregare, ma la prontezza di Dio nel far giustizia ai suoi eletti, questo è il centro della parabola. La figura principale non è la vedova che con la sua preghiera ostinata induce il giudice a fare giustizia, ma è il giudice stesso. Il punto culminante della parabola è la certezza dell'esaudimento. Se un uomo cattivo come quel giudice («che non temeva Dio e non teneva in alcun conto gli altri») si lascia, alla fine, indurre a fare giustizia dalla preghiera di una povera vedova, quanto più Dio, Padre buono e che è l'esatto contrario di quel giudice, esaudirà le implorazioni dei suoi fedeli. Tanto più che non si tratta di una preghiera qualsiasi, di una domanda meschina, ma di una domanda evangelica, importante: «Fammi giustizia». L'espressione «fare giustizia» ricorre quattro volte nel brano e può essere presa come parola chiave per la sua interpretazione. E difatti la sete di giustizia costituisce l'atmosfera dell'intera parabola. Nella Bibbia la vedova è il simbolo della persona indifesa, debole, povera, maltrattata. E così comprendiamo che qui la vedova rappresenta i poveri che domandano giustizia, i buoni che vengono oppressi e trattati come se fossero dalla parte del torto. La parabola intende rispondere al disagio dei buoni che, a volte, hanno l'impressione che Dio ritardi a fare giustizia. È un disagio che non si rifà a un momento preciso della storia, ma accompagna la storia di ogni tempo. Se è così, allora, l'orizzonte della parabola si allarga molto. Non è più soltanto il problema della preghiera e della sua efficacia, bensì il problema della giustizia di Dio che sembra, molte volte, messa in discussione. Nell'insistenza della povera vedova è racchiuso tutto il disagio dei buoni e degli onesti, che hanno l'impressione che Dio, anziché intervenire, lasci andare le cose come vanno. Se Dio è un padre amorevole, perché le disgrazie? Se è giusto, perché l'ingiustizia trionfa nel mondo? Ebbene "risponde la parabola" continuate a pregare con insistenza e con fiducia, l'intervento di Dio è certo. Non soltanto certo, ma pronto: «Vi dico che farò giustizia prontamente». Il vero problema però "conclude sorprendentemente Luca (v. 8)" non è che Dio faccia giustizia sulla terra, perché questo è certo. Il vero problema è un altro: quando il Figlio dell'uomo ritornerà, troverà ancora fede sulla terra? Esegesi Lc 18,8-8 Che cos’è la fede che Gesù si aspetta di trovare? Partiamo dal presupposto che il termine «fede» può assumere diversi significati specifici. Quando gli apostoli domandarono a Gesù di accrescere la loro fede (Lc 17,5-6), la replica secondo cui un granello di senape è sufficiente a smuovere una pianta lascia intendere che volessero un potere maggiore per compiere miracoli. Ma qui non c’è alcun riferimento a quel tipo particolare di fede e la questione può essere illuminata dal confronto con l’episodio del centurione, nel quale Gesù dice di avere trovato più fede che in qualsiasi israelita (7,9). La fede del centurione consisteva nella fiducia senza riserve in Gesù, che egli riteneva in grado di guarire il suo servo persino a distanza. Perciò anche la fede che Gesù desidera trovare al suo ritorno va intesa come fiducia incondizionata nella sua persona. Le perplessità di Gesù scaturiscono dal fatto che se già ora, con lui presente, questa fede vacilla, a maggior ragione le generazioni che non lo hanno visto con i loro occhi potrebbero rivelare una fede inadeguata. _____________________________________________ GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2025 ![]() Sono i “Missionari di speranza tra le genti” i protagonisti della Giornata Missionaria Mondiale-GMM che si celebra in questa domenica in tutte le chiese italiane. Come recita lo slogan, è la speranza il fil rouge che collega la GMM ai temi di riflessione e agli eventi di questo Anno Santo in corso. Nella Bolla Spes non confundit che ha indetto il Giubileo, papa Francesco scriveva infatti «Possa la luce della speranza cristiana raggiungere ogni persona, come messaggio dell’amore di Dio rivolto a tutti! E possa la Chiesa essere testimone fedele di questo annuncio in ogni parte del mondo!». Papa Leone XIV attinge dalla sua personale esperienza di missionario in Perù per testimoniare il bene compiuto dai missionari nei luoghi in cui svolgono la loro opera e soprattutto l'aiuto ricevuto grazie alla Giornata Mondiale loro dedicata. "Quando ero sacerdote e poi vescovo missionario in Perù, ho visto con i miei occhi come la fede, la preghiera e la generosità dimostrate in questa Giornata possano cambiare intere comunità", afferma il Pontefice in un videomessaggio diffuso in vista della ricorrenza del prossimo 19 ottobre - la Giornata Mondiale missionaria, appunto - durante la quale "tutta la Chiesa si unisce in preghiera per i missionari e per la fecondità del loro lavoro apostolico". L'invito del Papa, rivolto ad ogni parrocchia cattolica del mondo, è a "partecipare" alla Giornata mondiale, perché "le vostre preghiere e il vostro aiuto servono a diffondere il Vangelo, sostenere programmi pastorali, di catechesi, costruire nuove chiese e rispondere ai bisogni sanitari ed educativi dei nostri fratelli e sorelle nei territori di missione". Il 19 ottobre, aggiunge Leone XIV, "mentre riflettiamo insieme sulla nostra chiamata battesimale a essere 'missionari di speranza tra i popoli', rinnoviamo il nostro impegno dolce e gioioso nel portare Gesù Cristo, nostra Speranza, fino ai confini della terra". ___________________________________ ![]() ___________________________________ Proseguono in parrocchia gli incontri, aperti a tutti, sulle 10 Parole. Ogni domenica alle ore 21.00. ![]()
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INVITO ALLA LETTURA ![]() Cosa c’è di più utile e riposante di una buona lettura? Anche l’anima ha bisogno di essere alimentata con letture di testi di autori ricchi di sapienza. Se prendiamo, per fare un’ esempio, la spiritualità carmelitana, troviamo “cibo solido” per nutrirci e vivere la nostra la fede. In chiesa c’è un’esposizione di alcuni libri che si possono acquistare. Buona lettura! | |||||
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PRODOTTI CARMELITANI![]() | |||||
Erboristeria carmelitana - Fin dal 1710 I Carmelitani Scalzi producono la Melissa, estratta dall’omonimo fiore, le cui proprietà medicinali sono riconosciute e apprezzate. Accanto all’acqua di Melissa sono stati affiancati altrri prodotti con le medesime proprietà. Chi desidera acquistare si rivolga in sacrestia dove può trovare anche liquori di erbe su ricette dei Carmelitani. _____________________________ | |||||
La vita in Parrocchia: Alla pagina EVENTI vengono riportati articoli e foto della vita in parrocchia |
Grest
"Sarebbe bello se lo facessimo anche noi". Sono le parole di un gruppetto di ragazzi che, qualche anno fa, seguivano con meraviglia i canti ed i balli del Grest. Proposti quasi per caso hanno segnato l'inizio di una svolta, di un nuovo modo di vivere l'estate, ...
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