Domenica 7 dicembre - II di AVVENTO Viviamo l'Avvento aiutati dai Santi Carmelitani
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Giovanni Battista compare sulla scena del vangelo improvvisamente. Il suo compito è di «preparare la via al Signore», annunciandone la venuta imminente. Si presenta come un asceta del deserto, con indosso ruvide vesti e una cintura di pelle attorno ai fianchi. Ma non invita gli uomini a divenire asceti come lui. Preparare la strada al Signore è altra cosa. Ecco come il Battista la esprime: «Convertitevi, perché il Regno di Dio è vicino... Non credete di poter dire fra voi: abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo anche da queste pietre. La scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato». Dunque, due sono soprattutto le cose che Giovanni ritiene urgenti: convertirsi e non cullarsi in una illusoria sicurezza. Convertirsi è una parola che dice il cambiamento della mente e del comportamento. Non soltanto un cambiamento morale, nei comportamenti, ma un cambiamento teologico, un modo nuovo di pensare Dio. Le caratteristiche, che accompagnano sempre la conversione evangelica, sono almeno tre. La prima è la radicalità. La conversione non è un cambiamento esteriore o parziale, ma un riorientamento di tutto l'essere dell'uomo. Per Gesù si tratta di un vero e proprio passaggio dall'egoismo all'amore, dalla difesa di sé al dono di sé; un passaggio talmente rinnovatore da essere incompatibile con le vecchie strutture (mentali, religiose e sociali), come il vino nuovo non si può porre nelle vecchie botti. Una seconda nota della conversione evangelica è la religiosità: non è confrontandosi con se stesso che l'uomo scopre la misura e la direzione del proprio mutamento, bensì riferendosi al progetto di Dio. E il primo movimento non è quello dell'uomo verso Dio, bensì quello di Dio verso l'uomo: è un movimento di grazia che rende possibile il cambiamento dell'uomo e ne offre il modello. La terza caratteristica, è la profonda umanità della conversione evangelica: convertirsi significa tornare a casa, un ricupero di umanità, un ritrovare la propria identità. Convertendosi l'uomo non si perde, ma si ritrova, liberandosi dalle alienazioni che lo distruggono. Ma c'è un secondo avvertimento nelle parole del Battista: il fatto di appartenere al popolo di Abramo non è una ragione per ritenersi al sicuro dal giudizio imminente (la scure è già posta alla radice degli alberi). Non è la razza che conta, né la semplice appartenenza istituzionale a questo o a quello, ma la fede. Non bisogna cullarsi in una facile e scontata sicurezza. La salvezza non è un fatto scontato per nessuno. Anche il giusto deve convertirsi e uscire dalla propria visione particolaristica. I figli di Dio sono di qua e di là. Dio può suscitare figli di Abramo anche dalle pietre, cioè dovunque. Anche le due prime letture proposte dalla liturgia possono offrirci due indicazioni concrete del cambiamento che è necessario per prepararsi alla venuta del Signore. Isaia (prima lettura) sogna un germoglio nuovo di umanità, che «non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire, ma giudicherà con giustizia i poveri e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese» (Is 1,3-4). E Paolo, più lapidario: «Accoglietevi gli uni gli altri come Cristo accolse voi» (Rm 15,7).
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Esegesi di Matteo 3, 1-12 Che cosè un battesimo di Spirito Santo e fuoco?
| Una parte degli interpreti vede un collegamento tra lo Spirito e il fuoco come avvenne in occasione della Pentecoste (cfr. At 2,3) e Gerolamo si spinge a identificare Spirito e fuoco. Alcuni commentatori, invece, dissociano i due elementi, parlando di un battesimo di Spirito per quelli che si convertono e di fuoco (del giudizio) per gli impenitenti. Questa seconda lettura potrebbe essere più consona al contesto di giudizio e alla comprensione del fuoco nel vangelo di Matteo che spesso ne parla in riferimento alla distruzione dei malvagi.
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CORONA D’AVVENTO
 La corona d'Avvento ha un significato simbolico legato alla preparazione spirituale per il Natale e alla vittoria della luce sulle tenebre. La sua forma circolare rappresenta l'eternità e l'unità di Dio, mentre i rami sempreverdi simboleggiano la speranza e la vita che trionfano sulla morte. Le quattro candele, accese ogni domenica di Avvento, rappresentano un progressivo aumento della luce che culmina con la nascita di Gesù.
Seconda candela: è detta "di Betlemme", per ricordare la città in cui è nato il Messia. _________________________________________________
FAR CELEBRARE UNA MESSA
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| La Messa è la più grande e bella preghiera che noi possiamo far celebrare ai sacerdoti per le nostre intenzioni. Si tratta di un atto di fede nella forza dell’offerta di Cristo al Padre. In ogni Messa noi offriamo le nostre intenzioni di preghiera, le nostre richieste, i nostri ringraziamenti nella preghiera perfetta di Cristo.
PERCHE’?
• Per dire grazie. Rendere grazie a Dio per un evento felice nella tua famiglia, una grazia ottenuta, un anniversario di nascita o di matrimonio ….
• Per un’intenzione particolare. Per la pace nel mondo, per un amico in difficoltà, per le vocazioni, per la società …
• Per una vicinanza. Chiedere l’aiuto a Dio di accompagnarci nei momenti importanti o difficili della nostra vita.
• Per i nostri defunti. Affidare i nostri cari defunti alla misericordia di Dio per l’intercessione della chiesa.
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| 8 DICEMBRE - SOLENNITA' DELL'IMMACOLATA - INFIORATA | 
| Da alcuni anni è entrato nella tradizione della nostra parrocchia in occasione della festa dell’Immacolata, un gesto semplice ma significativo di ornare la statua della Madonna posta sulla strada davanti alla chiesa con una corona di fiori, generalmente garofani, chiamata infiorata.
L'infiorata è una manifestazione artistica che consiste nel creare tappeti o quadri o corone con petali di fiori, foglie e altri elementi naturali. L'origine del termine deriva dall'atto di "infiorare", ovvero decorare strade e piazze, statue con fiori, ma rappresenta anche un'unione tra arte, fede, comunità e natura.
Gli infioratori creano vere e proprie opere d'arte effimera utilizzando tecniche complesse per creare immagini e disegni elaborati.
I fiori, simboleggiano la bellezza della creazione, la vita e la fragilità, esprimendo un omaggio a Dio o alla Vergine Maria o ad un Santo. La natura effimera dell'opera (i fiori durano poco) ricorda la transitorietà delle cose terrene rispetto alla dimensione eterna, invitando alla contemplazione.
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8 DICEMBRE: GIORNATA DEI SEMINARI DIOCESANI
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| Nella solennità dell’Immacolata nella nostra Diocesi si celebra la giornata dei seminari: quello interdiocesano di Castellerio e quello internazionale missionario Redemptoris Mater di Trieste. Senza preti non possono esserci comunità cristiane, per questo dobbiamo sempre più prendere consapevolezza di pregare per le vocazioni e sostenere anche economicamente il percorso formativo dei giovani che intendono diventare sacerdoti. Pertanto le offerte che si raccoglieranno in questa solennità saranno devolute ai nostri seminari.
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DONARE E' RICEVERE
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| Cari fratelli e sorelle,
in questo Avvento vogliamo aprirci alla fraternità riconoscendo che anche tra noi, nella diocesi di Trieste, ci sono situazioni difficili che necessitano l’impegno solidale di tutti.
Ci sono piccole parrocchie o enti diocesani che negli anni sono stati gravati da mutui che ora faticano a saldare.
La fraternità esige di incarnarsi in generosità che allevia le preoccupazioni e il gravame di passività, obblighi e interventi urgenti a cui si è vincolati.
Ecco l’iniziativa straordinaria di una raccolta intitolata “Donare è ricevere” che implica che il dono alle comunità in difficoltà di fatto è un allargare la fraternità, un dilatare la nostra famiglia cristiana, un diventare maggiormente corresponsabili. Non lasciamo soli chi si trova in difficoltà, e non per colpa propria.
Fin da adesso grazie a coloro che vorranno aiutarci a far crescere questo clima generoso che è pure un segno di speranza.
Grazie alle famiglie, grazie alle imprese, grazie ai singoli che sapranno aprirsi a questo appello. Ogni contributo è prezioso.
+ Enrico, vescovo
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AIUTATECI !
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| Tre volte alla settimana distribuiamo generi alimentari per le famiglie o per le persone in difficoltà. I volontari della nostra S. Vincenzo vengono a contatto con tante realtà di sofferenza, di bisogno e spesso di solitudine ed emarginazione. Ma il più delle volte vengono richiesti generi alimentari per vivere. In questo mese dove tutto parla di regali, feste, viaggi, ecc. pensiamo a tanti nostri fratelli che non hanno spesso il necessario per vivere. Aiutaci ad aiutare!
Necessitiamo di: - zucchero - riso - caffè
- tonno in scatola - legumi in scatola - passata di pomodoro
- olio di oliva - olio di semi - biscotti - detersivo per lavatrice - ammorbidente – shampoo – articoli per igiene personale.
Se vuoi contribuire porta in chiesa quanto il tuo cuore ti suggerisce. Grazie.
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L’oratorio a Gretta
 L'oratorio parrocchiale è un centro di aggregazione e formazione della comunità parrocchiale, principalmente dedicato ai giovani, che offre non solo attività di catechismo e spiritualità, ma anche ricreative e sportive. È un luogo dove i ragazzi possono incontrarsi, divertirsi e crescere in un contesto cristiano, attraverso laboratori, sport, giochi e momenti di socializzazione, diventando un punto di riferimento per la comunità e le famiglie.
L'oratorio è aperto il mercoledì dalle ore 16.00 alle ore 18.30 ed è già iniziato un corso di accompagnamento con la chitarra per chi vuol imparare a suonare questo strumento.
Cerchiamo volontari (anche genitori) disposti a donare un po’ del loro tempo per questa iniziativa così importante e delicata. Se ci saranno delle adesioni apriremo l’oratorio anche in altri giorni.
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