san francesco d'assisi pastore e martire
Camminare insieme In chiesa il foglietto illustrativo con gli appuntamenti, le notizie ed altro sulla settimana in parrocchia. | |||
DOMENICA 12 gennaio 2025 | |||
Il gesto di Gesù che si sottomette – assieme a tutto il popolo (Luca lo nota con compiacenza) – al battesimo di Giovanni «in remissione dei peccati» esprime, anzitutto, un atteggiamento di profonda solidarietà di Gesù con il suo popolo peccatore. Egli non si pone al di fuori della storia del suo popolo, ma si inserisce in essa, profondamente solidale con il momento di conversione che il popolo sta vivendo. È questa logica di solidarietà che costituisce la novità del messianismo di Gesù: Egli non si sottopone al battesimo per i propri peccati, ma per i peccati del suo popolo. Non prende le distanze dagli uomini peccatori, ma prende sulle sue spalle i loro peccati. Questa logica di solidarietà e sostituzione guida tutta la vita di Gesù e raggiunge il suo culmine sulla Croce. Nel battesimo al Giordano troviamo il germe dell'intera vita di Gesù, come nel nostro battesimo c'è il germe di tutta la nostra esistenza cristiana.
I cieli che si aprono, lo Spirito che discende, le parole della voce celeste richiamano alla memoria il racconto delle vocazioni profetiche, per esempio la vocazione di Isaia, Geremia ed Ezechiele. Ma pur richiamandosi al genere delle vocazioni profetiche, il racconto evangelico è molto diverso. I profeti si esprimono come se la
forza dello Spirito di Dio, venuta dall'esterno, si impossessi di loro e trasformi la loro personalità. Nulla di questo al battesimo di Gesù. La teofania, semplicemente, svela ciò che Gesù è già.
È sempre utile, se si vuole comprendere un passo evangelico, ricreare il sottofondo anticotestamentario in cui si muove. Il sottofondo anticotestamentario del nostro passo è molto ricco e complesso, ma noi ci accontentiamo del riferimento a Isaia 42,1-7, un passo profetico che è richiamato nello stesso vangelo e riproposto come prima lettura nella Messa. Sottolinea molto bene che il battesimo – quello di Gesù e il nostro – include una missione. Una missione da svolgersi, come dice il profeta, nella fermezza («Proclamerà il diritto con fermezza») e, insieme nella dolcezza del dialogo: «Non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta». Una missione che non percorre le vie del frastuono, ma dell'umiltà: «Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce». Una missione che dà speranza e salvezza agli infelici: «Perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri». Una missione, infine, universale: i suoi confini sono la «terra», «le nazioni», «le isole lontane».
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Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani 2025 | |||
È ispirato alla domanda «Credi tu questo?» (Gv 11,26) il tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani del 2025, anno del 1700 anniversario del primo Concilio ecumenico. Questa commemorazione offre l’occasione per riflettere e celebrare la fede comune dei cristiani così come è stata espressa nel Credo formulato in quell’occasione. La Settimana è quindi un invito ad attingere a tale eredità comune e ad approfondire la fede che unisce tutti i credenti in Cristo.
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LA NOSTRA CHIESA DOPO I LAVORI Luce! C'è tanta luce ora. | |||
I lavori di restauro si sono conclusi e, terminati gli ultimi piccoli ritocchi, domenica 22 dicembre 2024 si sono aperte le porte della nostra chiesa. Tutto è cambiato! I colori, prima abbastanza cupi (ma per noi affezionati … caldi ed accoglienti), ora sono chiari e luminosi; l’acustica, prima leggermente ovattata (forse a causa della moquette nel matroneo?) ed ora pulita e brillante, quasi squillante. Riverbero ed eco sembrano amplificarne la spazialità! Il vecchio impiantito, molto rovinato e totalmente rimosso, è stato sostituito da una pavimentazione i cui toni naturali e la finitura opaca non solo si adattano alla struttura in cemento armato, ma, ricordando la sabbia del deserto, distolgono l’attenzione dal superfluo e invitano ad “entrare” nella Gerusalemme celeste. Il presbiterio viene ora invaso da una luce dorata, quasi a volerne sottolineare la preziosa e sacrale solenne importanza. L’immagine della piena comunione, suggerita dall’affresco, diventa pertanto concreta e tangibile; un pregiato dono da custodire. Completano l’opera di rifacimento alcuni dettagli e rifiniture in oro, aggiungendo un ideale “benvenuto” nella casa, resa così ancora più bella, come confermato dall’eco dei commenti dei parrocchiani. | |||
Il presepe nella nuova chiesa _ link | |||
La vita in Parrocchia: | |||
Alla pagina EVENTI vengono riportati articoli e foto della vita in parrocchia __________________________ | |||
Grest
"Sarebbe bello se lo facessimo anche noi". Sono le parole di un gruppetto di ragazzi che, qualche anno fa, seguivano con meraviglia i canti ed i balli del Grest. Proposti quasi per caso hanno segnato l'inizio di una svolta, di un nuovo modo di vivere l'estate, ...
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